Il 2020 per la normativa in materia di appalti pubblici è stato un anno caratterizzato da un elevato grado di incertezza e, di contro, da una sempre minore stabilità, condizione di cui però gli addetti ai lavori avvertono sempre più il bisogno.
Il 2021, in continuità col precedente, si apre con alcune proroghe di vecchie disposizioni a tempo che non danno risposte definitive ai tanti nodi ancora da sciogliere sulla normativa dei contratti pubblici.
In particolare approfondiamo la riattivazione del contributo ANAC e le proroghe contenute nel c.d. Decreto Milleproroghe.
In primo luogo, come da nota dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 23 dicembre 2020, a decorrere dal 1° gennaio 2021 gli operatori economici e le stazioni appaltanti sono nuovamente tenuti al versamento dei contributi dovuti all’Autorità per tutte le procedure di scelta del contraente, secondo le disposizioni della delibera di autofinanziamento dell’Autorità attualmente in vigore.
Ciò in quanto, a seguito dell’emergenza da Covid-19, l’ANAC aveva sospeso i pagamenti relativi ai contributi di propria spettanza al fine di venire incontro, per quanto di propria possibilità, alle difficoltà economiche che hanno attraversato e ancora attraversano l’intero sistema appalti.
Per tutti i CIG acquisiti dal 1° gennaio 2021 si riattiva però, sia per le stazioni appaltanti che per gli operatori economici, l’obbligo di versamento dei contributi dovuti all’ANAC.
Atre novità in materia di appalti sono contenute nel Decreto Legge n. 183/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre scorso e che dovrà essere convertito in Legge entro il primo marzo dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
La più rilevante è la proroga relativa alle norme sul subappalto contenute nel c.d. Decreto Sbloccacantieri.
In primo luogo è prorogata fino al 31.12.2021 la sospensione ex articolo 105 del D.Lgs. 50/2016 dell’obbligo di indicazione della terna di subappaltatori e delle verifiche in sede di gara di cui all’articolo 80 riferite al subappaltatore.
Inoltre viene prorogata la deroga al Codice dei Contratti Pubblici che alza dal 30% al 40% l’importo massimo del subappalto per lavori, servizi o forniture. La particolarità di tale ultima proroga sta nel fatto che scadrà il 30 giugno e non il 31 dicembre come le altre due.
Altre proroghe per tutto il 2021 introdotte dal Decreto Milleproroghe riguardano:
- appalto integrato per i contratti di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- innalzamento dal 20% al 30% dell’anticipazione del prezzo a favore delle imprese appaltatrici;
- autorizzazione all’acquisto da parte della Pubblica Amministrazione di beni e servizi informatici e servizi di connettività mediante procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara in deroga al Codice dei contratti pubblici.
Tante sono le problematiche ad oggi non risolte e rinviate in materia di appalti pubblici, vedremo se l’anno 2021 sarà in grado di dare delle risposte chiare, efficaci ma soprattutto durature nel tempo, anche in considerazione del fatto che il 31.12.2021 scadranno gli effetti del c.d. Decreto Semplificazioni.
Dott. Giulio Delfino
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